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Azione cattolica, ripartiamo insieme
È disponibile on line il numero 3/2021 di Segno nel mondo. In apertura propone l’intervista al nuovo presidente nazionale di Ac, Giuseppe Notarstefano (già anticipata su questo sito), e la conoscenza dei nomi e dei volti della nuova Presidenza nazionale. E sempre nella sezione “Orizzonti di Ac” il giornale ospita un’intervista a Franco Miano in vista della prossima Settimana sociale di Taranto. Ricco di contributi, il dossier sulla scuola. Dopo un anno a dir poco tribolato, la scuola – alunni, insegnanti e famiglie – inizia a pensare alla ripartenza di settembre. Ne parla con Segno nel mondo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che avverte: «Non dobbiamo tornare alla scuola di prima, ma costruire una nuova normalità che non dimentichi quanto è successo e, soprattutto, non lasci indietro nessuno». Il dossier si arricchisce dei contributi del giornalista Paolo Ferrario, della segreteria nazionale Msac, del “docente digitale” Maurizio Semiglia e del pediatra Alberto Villani. E poi, ancora, storie, volti e riflessioni dal mondo, dall’Europa, dal Paese e dalla vita della Chiesa. In particolare: il punto sulla Conferenza per il futuro dell’Europa; la crisi dimenticata della Colombia; una piccola guida al “greenwashing”, ovvero il deludente fenomeno delle finte transizioni ambientali; la bella storia di Jack e dei “corridoi universitari”. Chiude il numero una riflessione sulla categoria della cura che è al centro del Progetto formativo dell’Azione cattolica, mentre gli assistenti nazionali di Ac ci guidano a un cammino interiore sui sentieri della speranza, indagando il dinamismo della memoria biblica.
Quale riforma?
di Piero Pisarra - Come papa Francesco ricorda spesso, per la Chiesa questo non è tempo di gattopardismi. A patto di essere inventivi e di liberarsi della zavorra in ogni sua forma, la crisi potrà allora essere una chance: l’occasione propizia, il kairós per tornare a interrogarsi, secondo, il programma del Sinodo, sul senso della missione, senza perdere di vista la comunione e la partecipazione. E senza scorciatoie, perché non può esserci conversione e rinascita senza un’analisi accurata di ciò che ha reso “inaudibile” o incomprensibile il messaggio cristiano.
